lunedì 17 settembre 2007

Seattle, la città dei maiali

Eccomi a Seattle, nello stato di Washington. Mentre in California la cultura messicana si mischia a quella americana, qui a Seattle è la cultura indiana la radice della città. Seattle era il nome di un capo indiano. Passeggiando per la città un po' ovunque si possono vedere totem o effigi sui palazzi che richiamano la cultura indiana. E' una città principalmente basata sulla pesca e la lavorazione dei salmoni e granchi grossi come fresbee e il trasporto con suo grande porto e la sua imponente rete ferroviaria che la collega all'altra costa. Il centro città e' diviso dal porto soltanto dalla sopraelevata, proprio come genova, solo che qui è a due piani, uno per ogni senso di marcia.
La mia visita inizia al Pike Place Market, un grande mercato dove si trova un po' di tutto, essenzialmente pesce. C'è il primo Starbucks d'america qui. E' un po' il cuore della città, e da qui e poi ovunque nel centro si trovano questi maiali decorati da artisti, che restano ad abbellire una città altrimenti anonima per un anno e poi vengono messi all'asta per beneficienza, e ce n'è davvero per tutti i gusti. Si passa poi nella zona "storica" di seattle, dove i palazzi sono bassi e con mattone vivo, mi ricorda molto Liverpool per chi c'è stato. Sono stato in un negozio dove erano esposti disgustosi corpi mummificati e anche le testoline rimpicciolite dai guerrieri indiani. Cena dispendiosa a base di granchio.
Ma la vera star della città è il Space Niddle, la famosa torre costruita negli anni 60.
Accanto a questo c'è il museo della musica, dove è raccolta la maggior parte dei costumi e chitarre di Jimi Hendrix (alcune spaccate durante i concerti) e dei Nirvana, oltre ad altri gruppi che il mio amico Fabbiolino conosce di sicuro but i don't. Al secondo piano c'è la possibilità di suonare strumenti, ma con le mie dita tozze riesco a cimentarmi solo al basso con She dei Green Day e il più classico giro di Smoke on the water. Oltre a far ridere tutti perchè mi metto a cantare Non amarmi di Aleandro Baldi a squarciagola.
La canzone della città è Louie Louie dei Kingsmen.
L'altra ala del museo è dedicata ai film di fantascienza. Sono collezionanati costumi dei più importanti film di fantascienza. Da Dune a Blade runner, dal giubbotto di pelle di Terminator ai costumi di Star Trek (e la poltrona) e Star Wars.
Fine della visita sono i Locks, le chiuse che collegano il mare al lago Washington che funge da diporto. Unica curiosità, invece dei cefalazzi come nel porticciolo di sestri dal gommone di Pisi, qui ci sono salmoni che saltano, ma dicono che sono mangiamerda tanto quanto i nostri cefali.
Viaggio che si conclude con viaggio in aereo con vicina nera, vecchia, cicciona e scorreggiona... con tanto di ventaglio per rimescolare l'aria.

1 commento:

Gabri ha detto...

Grande Torkio,
mi mancate di brutto te e il clima che si respira nella città della pazzia...
Vedo che rispetto al Gay pride c'è solo un po più di mussa, ma sembra un carnevale tanto quanto...
Continua a tenermi aggiornato fino al mio ritorno!!!
A presto!
Gab