domenica 8 giugno 2008

The Last Week

Ecco un po di foto della mia ultima settimana a San Francisco... molti addii, tanti arrivederci...

questo blog si chiude qui... non sparirà.

Ma siccome si chiude un capitolo della mia esperienza e c'avevo pure voglia di un blog nuovo,
le mie avventure si spostano su

aletex.blogspot.com



domenica 18 maggio 2008

My Birthday

Il mio compleanno inizia con una telefonata di auguri di Marchino che ha pensato fosse simpatico chiamarmi alle 4.15 del mattino. Email di auguri della sempre puntuale Ziapatrizia, mi preparo e vado in ufficio. Temperatura sui 100 in questi giorni. Farheneit ovviamente. Dopo pranzo i colleghi si presentano con questa bella torta gelato. Qui festeggiamo sempre tutti i compleanni in ufficio, e qualche giorno prima per l'ufficio gira una cartellina gialla con dentro il biglietto di auguri che tutti firmiamo. Per me quest'anno a tema Cowboy.
Dopo il lavoro si va a casa dell'amministratore delegato Stuart, quello che nelle foto è scalzo con i guanti bianchi e le bottiglie in mano. L'irriverente Randy gli dice : "dove è il resto del costume da Topolino"
. L'evento ovviamente non è per il mio compleanno, ma una festa di addio, visto che qualcuno rimarrà, pochi si trasferiranno, molti lasceranno la compagnia perchè non c'è lavoro per loro. Ma il party finisce presto e allora me la giro da solo a ber birra da Sam's, Servino e alla fine al Silver Peso. Ma la mia festa di compleanno è per sabato sera e si va al Lush Lounge a San Francisco. Il piano di battaglia è pronto da tempo. Dormirò sul divano di Shri così posso bere quanto voglio... Come molti locali a San Francisco, questo locale è frequentato da tutti i gusti e preferenze sessuali, e sebbene sia abituato ormai fa sempre schifo vedere due uomini che si baciano.
C'è il mio amico Shri, Ronny & Kalyn, Mariana la mia tennis-partner argentina
e Constanza che è colombiana .
Regalo del mio amico Shri: vibromassaggiatore per il collo, spalle, insomma un po ovunque. Ha una eloquente forma di minchia e le risate si sprecano. Spero che sia un regalo riciclato, perchè se ci ha speso pure dei soldi è proprio un pirla. Cercerò di venderlo su ebay o amazon. Offro il primo giro di margaritas , ma loro gradiscono più offrire e continuano a portarmi Apple Martini. In quel locale c'è una scritta divertentissima: Adoro i Martini. Due è il numero perfetto. Dopo tre sono sotto il tavolo, dopo 4 sono sotto il barista. Ad un certo punto tutto il bar si zittisce, si girano tutti verso di me e mi cantano Happy Birthday. Serata che finisce cotto come una pigna e mi addormento sul divano di Shri...

sabato 10 maggio 2008

Arizona


Rieccomi qua, dopo 6 giorni meravigliosi passati in Arizona. In questo periodo non eccessivamente caldo ma con una umidità pari a zero, le mie labbra reagiscono fin da subito diventando cartonate da una arsura che mi accompagnerà per tutto il viaggio. Terra arida in cui la mia ritenzione idrica va alle stelle per via dell'effetto cammello. Bevendo circa 4 litri di acqua al giorno non ho mai fatto pipì più di 2 volte al giorno. Ma andiamo con ordine.
Primo giorno : arrivo a Phoenix dove mi aspetta Brian, che mi ospiterà per la notte. Dopo un pranzetto leggero a base di hamburger a Tempe (il clima è tanto secco che vaporizzano acqua nell'aria per aumentare l'umidità), mi fa fare un giro della città. Essenzialmente Phoenix fa proprio cagare, apparte qualche strano edificio che ho fotografato. Spicca soltanto Cooperstown, il ristorante di Alice Cooper dove le cameriere hanno gli occhi truccati come lui. Questo posto è pieno di oggetti appartenuti a musicisti famosi, fra cui una delle ennesime chitarre di Paul McCartney. Io mi chiedo, ok che suoni da una vita, ma quante cacchio di chitarre hai avuto che ovunque vado ce n'è una? Andiamo a prendere all'aeroporto Cadence, una donna sui 55 che a cena confesserà che per il suo compleanno si storce ogni volta di funghi allucinogeni che personalmente raccoglie, prepara e conserva in freezer. Dopo la cena a cui parteciperà anche Rob, il fidanzato di Brian (si, avete capito bene) si va a nanna che domani ci si alza presto.
Secondo giorno: doccia alle 3 e mezza del mattino con barba fatta per l'ultima volta. Vestizione e via, si va all'all'appuntamento da dove partirà questo evento di Couchsurfing, bellissima community presente in ogni parte del mondo. Parteciperemo a questo viaggio nel Gran Canyon in 45 persone (12 uomini e 33 donne, di ogni età dai 20 ai 60 anni). Sono in macchina per l'attacco del sentiero con Erika (che parla troppo e dà ordini) , Morgan e Moani, del North Carolina la prima e delle Hawai la seconda, ma vivono a Phoenix Di lavoro fanno le Firefighters negli incendi... stoppardi.
Arrivati al punto di partenza carichiamo i muli che ci porteranno la roba sul campo (e si capisce già che non sarà un campeggio a gavetta e fornelletto) e scendiamo nel gran canyon in una camminata
di circa 5 ore fra rocce rosse erose dal vento e acqua, e polvere... tanta polvere... non respiravo così tanta polvere dalla mia prima gioventù a giocare a calcio nel campetto di Creto. Durante la discesa si parla con gente essenzialmente sconosciuta, ma con cui senti di condividere qualcosa ed è facile fare amicizia con tutti. Ci sono americani da ogni dove, francesi, una brasiliana, una svizzera, ma come al solito l'Italian Stallion è sempre e solo uno... il Toretto internazionale. Si passa attraverso il villaggio indiano, che essenzialmente si basa sull'allevamento di cavalli e muli e il trasporto. Non ci sono le tende indiane, ma hanno una scuola elementare, una chiesa, un tribunale, etc.. e gli indiani che vivono lì (circa 250 su una tribù di 650) vestono come occidentali e sono essenzialmente grassissimi. Ho chiesto il perchè e mi è stato spiegato che loro non sono fatti per mangiare quello che mangiamo noi. Loro erano abituati a mangiare granturco e quando l'uomo bianco è arrivato portando farina bianca e zucchero, non avevano il metabolismo adatto e ingrassano. Il fatto che poi non ci sia una evoluzione poichè si sposano all'interno della stessa tribù fa si che ingrassino a dismisura. Questa teoria può avere un senso, credo. Finalmente si arriva alle cascate Havasu (il nome della tribù) che sono di una bellezza mozzafiato. Le riproduzione di Gardaland o delle Caravelle :-) non è minimamente paragonabile. Dopo questa camminata per nulla impegnativa ma lunga, la rimozione delle scarpe nuove che mi creano ciocche grosse come fresbee, un paio di zaghe (nulla è più bello di un bel Marlborone dopo 5 ore di cammino). Montiamo tende e campo, e si cena. Dopo tanto parlare e si va a nanna.
Terzo giorno: colazion
e del campione a base di uova patate e salsiccia, di cui sono addetto alla preparazione, e si va alla cascata fare il bagno. acqua freeeeedda e ogni tanto vento che ti porta addosso acqua vaporizzata e gelata dalla cascata. Ma bello, troppo bello. Sulla destra della cascata ci sono piccole caverne e vado lì con le mie infradito. Ma siccome c'è fango dovuto all'argilla bagnata ho la brillante idea di levarmele e andare scalzo... sembra funzionare fino a quando inizia una dscesina in cui mi esibisco in un meraviglioso bowling richiando di buttare Moani giù dalla scarpata. Escoriazioni sul braccio e gamba destra, mi do del pirla da solo oltre essere deriso da circa 20 persone. Niente caverne. Mi ripulisco, e si pranza... ma giusto prima di pranzo, Matt, un 40enne con cui ho fatto subito amicizia mi fa: lo vuoi un pezzo di biscotto speciale con cioccolato bianco? Subito non afferro... ma quando il biscotto è in bocca e riconosco il gusto è ormai troppo tardi, già ingoiato... salterò l'escursione del pomeriggio perchè imparanoiato di cadere e farmi male. Passerò il pomeriggio storto a dormire in tenda, completamente rintronato. Voto 4. Verso sera mi riprendo ma ormai è troppo tardi.
Quarto giorno: decido di rifarmi dalla pessima prestazione del giorno prima e mi faccio promotore di un piccolo gruppo di eroi con volta verso il Colorado river. Questo sentierò è più impegnativo e lo si capisce già da subito, con una bella discesa in caverna e catene a cui afferrarsi. Il sentiero è facile e immerso nella natura selvaggia. Spesso il sentiero passa da una parte all'altra del fiume. Ci si toglie le scarpe, si guada e ci si rimette le scarpe. Dopo tre volte, decidiamo di sbattercene e passare il fiume con le scarpe, apparte una ragazza che si farà tutta la strada con le infradito, compresi passaggi più complicati di terzo grado che dopo le arrampicate con il B ixio faccio con stile. Ma lei ha fatto tutto con le infradito. Dopo 5 ore finalmente arriviamo al Colorado river, che come colore non ha nulla a che fare con il fiume affluente che abbiamo percorso. Pausa e pranzo leggero, bagno con scarpe e pantaloni senza rischiare di essere trascinati via dalla corrente chè è forte e si sente. Quella con le infradito mi fa: dici che me le devo mettere le scarpe? dopo averle fatto capire che è una belina, perchè se si faceva male scivolando con le infradito, il pirla sottoscritto si doveva fare 5 ore portandola o per chiamare soccorso, finalmente si mette le scarpe. Altre 5 ore di cammino per tornare indietro e si viene accolti da eroi dal resto del gruppo per avercela fatta. 10 ore in totale di cammino. Ormai le ciocche sono di dimensioni municipali. E se c'è una cosa che mi sta sulle palle a sto mondo è camminare che qui chiamano Hiking. Lo so, lo faccio da quando ho 8 anni, ma è una sfida costante con me stesso.
Quinto giorno: Si smonta il campo e si torna al villaggio, dove prenderemo l'elicottero per risalire. Prima volta per me in elicottero. 5 ore di nuovo di macchina verso Phoenix con piccolo tratto di strada nella mitica Route66. Il 5 maggio qui in america è il Cinco de Mayo, festa dell'indipendenza messicana, e ogni anno si celebra con feste e margarita a litri. Il viaggio è finito ma ci si incontra lo stesso il un bar a Scottsdale e si beve, si balla, e si ha proprio la sensazione di aver passato insieme giorni bellissimi. Mi ospiteranno Morgan e Moani per la notte.
Sesto giorno: Morgan e Moani mi
portano a Scottsdale una cittadina che ha una OldTown molto Far West. Si ride, si scherza a fare i Cowboy. Pranzo al Rusty Spur Saloon (lo sperone arrugginito), si gira ancora un po' per Phoenix, ma l'orario del mio volo si avvicina... e mi dispiace un sacco andarmene. Mi sono divertito molto e specialmente con Moani e Morgan ho instaurato un good feeling, chissà se le rivedrò...si, promesse di visite etc... ma questa è la vita di noi cowboy, mai guardarsi indietro, sulla strada verso il tramonto...




mercoledì 16 aprile 2008

The countdown

Rieccomi qui, dopo un po di tempo passato in Italia (apprendo con rammarico i risultati delle elezioni).
Grazie a tutti quelli con cui ho passato un po' di tempo, grazie a tutti quelli che sono venuti a pasquetta (e una puntina di diarrea a quelli che non sono venuti).

Ufficializzo il mio trasferimento a Houston che dovrebbe avvenire verso metà giugno, e quindi inizia il conto alla rovescia verso questa nuova avventura (che alla fin fine ce la facciamo andar bene così...). Il conto alla rovescia porta con se una lista di cose che non ho ancora fatto e rimandato, lista che cerco di depennare giorno dopo giorno. Uno dei punti era una partita dei Golden State Warriors... e allora compro i biglietti per l'ultima partita della stagione e vado con la mia amica Dagmara in quel di Oakland contro i Seattle Supersonics.

L'atmosfera è davvero diverten
te, con intrattenimento in ogni fase morta della partita. Dai balletti delle Cheerleaders ai bambini che ballano la breakdance, dalla musica con il pubblico che va sul maxischermo mentre balla al pittore che improvvisa a tempo di musica un dipinto dell'idolo della squadra Davis, ai giochi degli sponsor che coinvolgono il pubblico, ai cori tipo DEFENSE DEFENSE, o le musichette, ai palloncini colorati per distrarre l'avversario durante i tiri liberi.

Partita di fine stagione dove nessuno si gioca più nulla ma giocata fino alla fine con passione, presenza in squadra dell'italiano Belinelli (ora mi spiegate come fa uno a chiamarsi così).

Prossimo appuntamento: dal 1 al 6 Maggio nel Grand Canyon

venerdì 29 febbraio 2008

The (broken) American Dream

Ore 1 pm: riunione strardinaria con annuncio: causa ristrutturazione della compagnia, il mio ufficio chiuderà dal 1 luglio. Opzioni: Houston, Atlanta, Chicago... o tornare in Italia prima del previsto. Non so come, quando e dove sarò, e se decido di stare negli stati uniti, per quanto mi chiederanno di restare. Incognite e punti interrogativi.
Le sigarette si sprecano... dal 15 al 30 Marzo sono in Italia comunque.

Come dice il Fallabbrino: anno bisesto, anno funesto

mercoledì 16 gennaio 2008

Ciao Nonno

A pochi giorni dai suoi 91, nonno Mingo ( così lo abbiamo sempre chiamato) si è spento. Per me "omettin du nonnu", se ne va una presenza costante, sin dalla mia infanzia, con cui ho passato tanti pomeriggi dopo la scuola a giocare con Ricky da bambini. Ciclista in gioventù, compagno di corse di Fausto Coppi a cui ha dedicato parecchi libri di cui uno recensito dalla Gazzetta dello Sport, vissuto di espedienti durante la guerra che ne ha stroncato la carriera, vissuto di espedienti dopo la guerra. Non dimenticherò mai le tue storie, chissà se vere, ma mi è sempre piaciuto crederle. Un "gundun" alla vecchia maniera, ingenuo per tanti aspetti, furbo per tanti altri, che sapeva il fatto suo, che non si fa pestare i piedi da nessuno, energico e sempre in giro fino agli ultimi giorni. Per il mondo se ne va "u' Massin de 'Utri", con pochi altri simbolo di un ciclismo che non c'è più, quando il doping era uno zabaione, quando la carta di giornale era l'unica cosa che ti riparava dal freddo del passo, quando le strade non erano belle asfaltate ma polverose. Vedere la notizia della sua morte su tanti siti web, non fa altro che inorgoglirmi di avere il suo sangue scorrere nelle vene.
Rimarrà memorabile il"via cà l'è tardi", il "turna 'nderè, maiale" rivolto ad un automobilista che non lo ha fatto attraversare, o il "ti devi pijà u' fosfuru de angeli" o il "ti devi magià cianin" che gli aveva insegnato il capitano di squadra Girardengo, o le apparizioni divertenti su telecittà, o quando ha provato a farmi comprare una seat Ibiza di 10 anni con 130mila km dicendo "à lè nòva, tù dìtu che pà nòva".

Sulla salita dell'ultimo traguardo sono sicuro ti ha aspettato nonna Maria, che come raccontavi ti aspettava sempre al traguardo in gioventù, ma sta volta mi sa che anche un paio di scoppole te le ha date.

Mi piace immaginarti in bicicletta in questo momento per le strade del Paradiso insieme agli amici di sempre, e tu che tanto li stacchi tutti in volata...

alcune foto del passato - CLICCA QUI

giovedì 20 dicembre 2007

Natale a Chicago

... sembra il titolo di un film dei Vanzina, ma alle strappone di turno ci si sarebbero gelate le chiappe in quel di Chicago... Sebbene la temperatura qui in California sia mite ed in Florida ci siano addirittura 32 gradi, natale è sempre natale, e freddo e neve fanno parte del natale ... quindi prenoto un improbabile volo da oakland a chicago via houston (ma che mi sono bevuto quando ho prenotato?) e albergo vicino al magnificent mile e si va... volo che scorre abbastanza veloce perchè me la dormo alla grande e sento musica e leggo un libro (belin, non leggevo libri in italiano ma leggo libri in inglese...). Arrivato all' O'Hare prendo il metrò per andare in hotel... linea blu, la mia cartina mi dice di scendere alla stazione in Grand... ceffo completamente la stazione perchè dopo realizzerò la struttura del metrò di Chicago... tutto sopraelevato... e in Grand St. ci sono 3 stazioni a 2 km di distanza l'una dall'altra. Neve... tanta neve fresca... deve aver nevicato la notte precedente... temperatura sotto lo zero ma cielo limpidissimo. Con le mie scarpe da ginnastica che si sono inzuppate, il trolley e il marciapiede coperto di neve ci sarebbe stato nulla da ridere, ma mi piace la neve, mi fa tornare bambino ogni volta, e quindi mi faccio i 2 km con il sorriso stampato sulla faccia.
Arrivo in albergo, me
tto su dei bei calzettoni di lana e i miei Dr Marteens, lettore MP3 con le canzoni dei Beastie Boys e mi butto nel Magnificent Mile, la zona dello shopping. Me la cammino per un po' e mi accorgo che nell'attesa di attraversare la strada me la sto ballando shakerando il sedere kellevati. Onde evitare che la gente mi guardi troppo mi do una regolata. Cena a base di Pepperoni Pizza da Lou Malnati's, la migliore di Chicago. Ti servono nella teglia questa pizza abbastanza alta e soffice, con salame piccante on top. Io l'ho scoperto anni fa con le tartarughe ninja che ordinavano la pizza ai peperoni e gliela portavano con il salame e non s incazzavano mai... il salame piccante è pepperoni, il salame normale è salami, i nostri peperoni sono pepper. Dopocena con un bel Martini al 96esimo piano del John Hancock Center... il martini qui negli stati uniti non ha nulla a che vedere con il nostro martini. Solo il bicchiere è lo stesso, mentre il cocktail è a base di vodka... il mio preferito è l' appletini, come JD il protagonista di Scrubs... si lo so, quel cocktail è assolutamente gay, ma è troppo buono...
Il mattino seguente si va al museo della scienza e dell'industria, a sud della città, in una zona nemmeno troppo per bene. Museo interessante sulla storia del trasporto e dell'industria , c'è un 727 vero nel salone principale. Cosa che mi ha fatto pensare è su 2 sezioni particolari sulla raffinazione del petrolio e sull'estrazione del carbone con visita guidata sottoterra... interessante... ma sebbene l' Illinois basi la sua produzione di energia sul carbone (apparentemente ne hanno ancora per 1300 anni) i problemi del surriscaldamento globale sono sulla bocca di tutti, e magari fare educazione sulle altre fonti di energia più pulite non sarebbe così male.
Altra sezione strana è su quella dell'industria agricola, dove puoi provare a mingere finte mucche o salire su trattori. C'è anche la sezione sulla robotica dove segui il processo di costruzione di un giocatt
olo con questi bracci meccanici che lavorano in sintonia. E' anche conservato il famoso U-505, il sottomarino tedesco americani hanno dato la caccia nel 1944. Museo strano, interessante in alcune sezioni, sicuramente differente da tanti altri, ma mi piacciono questi, sono troppo ignorante per i dipinti. Cena e dopocena a base di Appletini, birra e sangria. Terzo giorno Millenium Park, dove c'è il fagiolo che vedete nelle foto, che riflette il paesaggio e all'interno riflette decine di volte. Giro in città, Sears tower, Scultura di Mirò e Picasso (si, sono proprio ignorante), il famoso Teatro, un po' di shopping. Giro al Navy Pier, l'expo sul lago, che è bello ghiacciato come potete vedere nelle foto. Degna di nota la gelateria Massa. Pranzo da Bubba Gump a base di gamberetti, dove mi cimento nei trivia sul film di Forrest Gump e sono un fenomeno davvero.
Chicago è anche la città del Blues, quindi serata nalla House of Blues, con musica dal vivo, birra e appletini... il freddo non lo sento piu', o la tempertura è aumentata, o il mio corpo si e' abituato, o troppi applemartini...
bella città ma unica osservazione: Little Italy qui è ridotta a uno sputo, sintomo che ci abbiamo dato un po' troppo dentro in Chicago negli anni passati, gli Italiani non hanno fatt
o proprio del bene come invece accaduto a New York o anche qui a San Francisco dove siamo ben considerati... nella guida turistica non è nemmeno menzionata Little Italy... INGRATI... ma la maglietta di Al Capone l'ho trovata...


sabato 8 dicembre 2007

Thanksgiving

La festa del ringraziamento ricorda l'arrivo dei primi coloni inglesi in america, quando gli indiani insegnarono loro come coltivare il mais, allevare, insomma a sopravvivere. Per ringraziarli fecero una festa tutti insieme. Questa è l'origine del ringraziamento.
Che poi subito dopo li abbiano sterminati è un altro discorso... mentalità quindi antica quella di fare gli amici e poi ammazzarli... ricorda molto i talebani armati contro i russi e poi zakkete, tutti secchi. O Saddam, che sappiamo che c'ha le armi cazzute perchè c'abbiamo ancora lo scontrino...
Ora è cambiata, si ringrazia Dio invece degli indiani.
Ma torniamo al ringraziamento... le mie vicine di casa mi hanno invitato a passare il ringraziamento a casa dei genitori di una delle due, con tanto di nonna che parla italiano (di cognome fa Castellucci)... cena piacevole ma ovviamente non sentivo lo spirito della festa, che mi hanno detto in ordine di importanza essere subito dopo il Natale. Cena a base del famoso tacchino ripieno di roba buona, asparagi, patate... insomma non hanno idea di cosa sia una cena in Italia durante le feste... mmm che voglia di pansoti che ho...
Le domande più stupide sono state 2, entrambe da parte di Bob, che di mestiere fa il poliziotto... stessa pasta ovunque insomma:
"In Italia avete la testa del ringraziamento?" risposta : "no, non abbiamo indiani da ringraziare (e sterminare)"
"In Italia avete il Natale?" risposta "Si, (cretino) l'abbiamo inventato noi il Natale"
Il ringraziamento apre le feste natalizie... in Union square hanno messo un bell'albero e anche la mia porta di casa è addobbata con la mia nuova renna....

sabato 24 novembre 2007

Maui - Close to Paradise

Rieccomi nella nebbiosa San Francisco, a dire il vero ho sentito che dalle vostre parti il tempo è peggiore.
5 giorni a Maui sono troppo pochi, il posto è di una bellezza disarmante, selvaggio e rigoglioso.
Maui è formata da 2 crateri vulcanici, uno inattivo e uno ancora attivo. La parte
inattiva è quella dove sorgono i residence e gli hotel, la parte ancora attiva è quella selvaggia e inesplorata, ma andiamo con ordine.
Io e la mia collega Andrea partiamo da San Francisco molto presto... Volo per destinazione Kahului con la Aloha Airline, ma con scalo a Honolulu. Si parte con braghe lunghe e felpetta, perchè fa freschetto, ma appena arrivati a Honolulu ci accoglie un bel cal
do , un po' umido, ma pur sempre caldo. 3 ore di attesa nell'aeroporto di Honolulu per un volo che poi durerà 20 minuti. Sfatiamo il mito che appena arrivi ti mettono la collana di fiori. L'aereoporto di Kahului non ha le porte, sintomo di una estate perenne lì. Andiamo a ritirare la macchina affittata (quel catafalco color oro che vedete nelle foto) e andiamo in albergo. L'albergo ha tutto: piscina (piccola) e jacuzzi, in cui mi fiondo subito guardando il cielo che cambia colore verso l'imbrunire attraverso le palme che dividono l'area dell'albergo dalla spiaggia. Mi sento in paradiso. La città (Lahaina) è piccola sebbene sia la capitale, una sola via principale con centinaia di negozi e la vita notturna scarseggia, solo 3 locali, ma il modo di divertirsi lo si trova sempre quando si prova a impetroliarsi un po'. Tormentone di tutte le serate sarà un vecchio ubriacone che per la strada mi fermerà ogni sera chiedendomi se ho 41 centesimi... e lo chiedeva a tutti, chissà perchè ha scelto proprio quel numero. Se stai guardando la foto e vedi qualcosa di diverso... no, la calvizia non mi ha preso il petto... e i risultati della dieta se ne sono andati a bagasce veramente troppo in fretta...
Durante il secondo giorno scopriamo che la vita sott'acqua è meravigliosa... pesci colorati a gogo e nuoto anche con una tartaruga che sarà stata 3 metri (la mia breve esperienza di pescatore mi porta ad esagerare, ma un metro buono lo sarà stato). Compro un paio di macchinette fotografiche che fanno le foto sott'acqua ma il
risultato è deludente... colori inpercepibili e foto sfasate, le metto cmq per dovere di cronaca. Sembra di stare nello screensaver di Windows con i pesci. Mi sento rilassato, in pace con il mondo.
Terzo giorno andiamo nella zona selvaggia dell'isola, facendo
la Highway 36 (si, classificata autostrada) destinazione Hana. Questo primo pezzo è soltanto 84 km, 617 curve, 59 ponti ad un solo senso di marcia... 3 ore buone in mezzo all giungla dove ogni tanto si trova un chioschetto che vende banane o cocco. Ci fermiamo alla Black Beach formata da residui lavici (i miei amici geologi direbbero basalti, se non erro) e rimango impressionato dalla bellezza di quel posto. Ma si prosegue ancora, superiamo Hana e seguiamoa la strada che ci farebbe tornare da dove siamo partiti, in un bellissimo percorso di ancora 70 miglia fatto da curve infinite (saranno state 600 di nuovo , cascate, ponti)... a 2 miglia dall'arrivo trovare un cartello con scritto STRADA CHIUSA PER FRANA e doversela rifare tutta ... non ha prezzo... ma stavolta con stile Colin McRae, perchè ne ho le noci di cocco piene di far curve. Massacrati torniamo a Lahaina.
Quarto giorno Molokini... una mezzaluna di cratere vulcanico che sorge dal mare... paradiso dello snorkeling.
Curiosità: Lahaina è piena di posti che offrono visite con battello, elicottero, di tutto a prezzi bassissimi... ma solo se guadagni almeno 100mila dollari l'anno, sei proprietario di una casa e ti vuoi sussare una presentazione di 2 ore dove provano a venderti un appartamento in timeshare... pe
r noi poveri prezzo pieno.
Andiamo sul battello destinazione Molokini,
e decidiamo di provare a fare snuba. Lo snuba è una via di mezzo fra lo scuba e lo snorkeling. In pratica puoi andare profondo (mai andato così profondo in vita mia, circa 12 metri... lo so il mio amico Pisi in 12 metri ci si fa gli sciacqui, ma per me è una conquista) hai il respiratore come con le bombole ma è collegato con un tubo alle bombole che rimangono in superficie su un microgommone. Pescioni a gogo, e passa anche uno squaletto che non faceva paura nemmeno ai pescetti.
Dopo lo snuba faccio snorkeling... problema è che mi veniva spontaneo respirare sot
t'acqua, ma con il boccaglio mi son fatto delle grandi bocconate d'acqua salata. Risalgo sulla barca e si fa un bel barbeque, niente pesce purtroppo, solo hamburger. Rientriamo in porto e andiamo a vedere uno spettacolino di Hula fatto dai bambini e ragazzini, davvero carini specialmente i più piccoli.
Ultimo giorno, con la tristezza di dover andare via, andiamo in una spiaggia vicino a Kahului con onde alte, ma l'aereo aspetta. Ritorno a Oakland con il costume che ho comprato dai colori improponibili e tshirt... freddo bagascio...


venerdì 9 novembre 2007

Aloha

Mentre posto le foto di Halloween (non è che credevo di essere originale , ma dopo 20 secondi sentirsi fischiettare "Singing in the rain" nelle orecchie, girarsi e vedere un'altro vestito come me, e... sì niente parapalle per me, quello che ho trovato era troppo brutto, e.... sì stiamo pensando tutti la stessa cosa di quella vestita da infermiera, che è la ex roomate del mio amico Shri), parte fatte in ufficio durante il party, parte in locali, vi do appuntamento al 17 novembre... e la musica vi aiuterà a capire dove sto per andare...

sabato 27 ottobre 2007

Aggiornamenti

E' un sacco di tempo che non scrivo, nulla di eccezionale è accaduto e non sono stato in nessun posto particolare. Ma vi aggiorno s un po' di fatti:
- Sono il migliore della mia classe di inglese, con ben due A+. Sensazione mai provata di essere il migliore della classe.
- Da gennaio inizierò un career certificate al College of Marin. E' molto meno della laurea breva, dovrei completarlo in un annetto e mezzo.
- Ho ricominciato a giocare a tennis da oggi. Ho giocato con un tipo sui 60 che poteva essere lo Zio Roberto, per chi lo conosce, ma con i capelli (veri). Mi ha fatto correre come uno scemo.
- La mia battaglia con le formiche continua. Oggi lo ho beccate che entravano dallo scarico della lavastoviglie.
- La seconda stagione di Prison break è una figata, qui stanno già trasmettendo la terza.
- E' iniziata la settima e ultima stagione di Scrubs.
- Il sud della California sta bruciando.
- Ho deciso di mettere la mia canzone del giorno, così potete capire il mio stato d'animo.
- E' Halloween, mi maschero ma non vi dico da cosa. Lo scoprirete presto.
- Fra 2 settimane vado finalmente in vacanza. Destinazione Maui, Hawai dal 11 al 16 Novembre.
- Alla Ziapatrizia (ormai il nome è unico, ha inglobato Zia) ci voglio un sacco di bene.
- Il lavoro è un casino per la stagione della frutta secca, quando mangerete le noci a Natale pensate che le sto sudando tutte ora... che schifo.
- Ho perso peso e si vedono più o meno tutte le costole :-)
- Alvig e la Panci si sono sposati oggi... auguri........

- aggiornamento di domenica: stanotte mi hanno rotto un vetro della macchina e rovistato dentro. non manca nulla. non hanno preso nemeno il gps. manca solo una bottiglia d'acqua che era sul sedile. grazie...

lunedì 17 settembre 2007

Seattle, la città dei maiali

Eccomi a Seattle, nello stato di Washington. Mentre in California la cultura messicana si mischia a quella americana, qui a Seattle è la cultura indiana la radice della città. Seattle era il nome di un capo indiano. Passeggiando per la città un po' ovunque si possono vedere totem o effigi sui palazzi che richiamano la cultura indiana. E' una città principalmente basata sulla pesca e la lavorazione dei salmoni e granchi grossi come fresbee e il trasporto con suo grande porto e la sua imponente rete ferroviaria che la collega all'altra costa. Il centro città e' diviso dal porto soltanto dalla sopraelevata, proprio come genova, solo che qui è a due piani, uno per ogni senso di marcia.
La mia visita inizia al Pike Place Market, un grande mercato dove si trova un po' di tutto, essenzialmente pesce. C'è il primo Starbucks d'america qui. E' un po' il cuore della città, e da qui e poi ovunque nel centro si trovano questi maiali decorati da artisti, che restano ad abbellire una città altrimenti anonima per un anno e poi vengono messi all'asta per beneficienza, e ce n'è davvero per tutti i gusti. Si passa poi nella zona "storica" di seattle, dove i palazzi sono bassi e con mattone vivo, mi ricorda molto Liverpool per chi c'è stato. Sono stato in un negozio dove erano esposti disgustosi corpi mummificati e anche le testoline rimpicciolite dai guerrieri indiani. Cena dispendiosa a base di granchio.
Ma la vera star della città è il Space Niddle, la famosa torre costruita negli anni 60.
Accanto a questo c'è il museo della musica, dove è raccolta la maggior parte dei costumi e chitarre di Jimi Hendrix (alcune spaccate durante i concerti) e dei Nirvana, oltre ad altri gruppi che il mio amico Fabbiolino conosce di sicuro but i don't. Al secondo piano c'è la possibilità di suonare strumenti, ma con le mie dita tozze riesco a cimentarmi solo al basso con She dei Green Day e il più classico giro di Smoke on the water. Oltre a far ridere tutti perchè mi metto a cantare Non amarmi di Aleandro Baldi a squarciagola.
La canzone della città è Louie Louie dei Kingsmen.
L'altra ala del museo è dedicata ai film di fantascienza. Sono collezionanati costumi dei più importanti film di fantascienza. Da Dune a Blade runner, dal giubbotto di pelle di Terminator ai costumi di Star Trek (e la poltrona) e Star Wars.
Fine della visita sono i Locks, le chiuse che collegano il mare al lago Washington che funge da diporto. Unica curiosità, invece dei cefalazzi come nel porticciolo di sestri dal gommone di Pisi, qui ci sono salmoni che saltano, ma dicono che sono mangiamerda tanto quanto i nostri cefali.
Viaggio che si conclude con viaggio in aereo con vicina nera, vecchia, cicciona e scorreggiona... con tanto di ventaglio per rimescolare l'aria.

lunedì 3 settembre 2007

La sagra del frikkettone

A 40 anni dalla Summer of Love del 1967 qui a San Francisco, da cui nacque il tutto il movimento hippie, quello pacifista e delle libertà sessuali di cui ancora oggi si cavalcano gli ideali, si celebra nel golden gate park l'anniversario con un grande concerto.
Il pubblico è lo stesso di 40 anni fa, un po' invecchiato, un po' panzuto e arricchito (i figli dei fiori hanno fatto i soldi comprando case qui nella Marin county quando era ancora considerata campagna), a cui si aggiungono le nuove generazioni, ottenendo il risultato di una folla di sfattoni da record.
E pure parte dei cantanti sono gli stessi... vale a dire che se ne avevano 30 anni allora, ora ne hanno 70 e sono considerati mostri sacri... alcune canzoni le riconosco pure. Se te ne capisci di musica e vuoi vedere la lista dei cantanti clicca qui.
Il pubblico è tutto colorato e psichedelico, con tanto di harekrsna.
E' bello stare in questa atmosfera, anche se mi sento fuori luogo

  1. non ho almeno 60 anni
  2. non sono un frikkettone o uno sfattone
  3. quando ti parlano in inglese e sono sfattoni non si capisce niente
ecco un video del concerto

mercoledì 29 agosto 2007

New Tork (=Tork a New York =)

Sono in questa camera d'albergo dell'hilton sperduto nel new Jersey dove sto frequentando un corso che la compagnia mi ha mandato a frequentare... vale a dire che hanno pagato volo e soggiorno... quindi ho sfruttato l'occasione e seno venuto 2 giorni prima per andare a nuova york e girarla un pochino.

Parto da san francisco alle 00.30 viaggiando di notte, così me la dormo... l'ultima immagine di san francisco è un uomo sui 55, mezzo pelato, ma con maglietta trasparente, tette finte, gonna corta e tacchi alti che aspetta l'aereo, poi si sale e vedo la ragazza che sedeva affianco a lui un po' imbarazzata. volo di notte, dormo abbasta e mi risveglio a newark. prendo il treno per la penn station di new york .
Condizioni metereologiche molto diverse da san francisco... dal freschetto da felpetta di san francisco al caldo umido di new york, dove camminare diventa faticoso. Mollo il bagaglio in stazione e mi avventuro per la città... in modalità turista all'ennesima potenza )ma con solo 2 giorni non potevo fare altrimenti) avevo già comprato un pa
ss per 48 ore per i bus turistici che ti fanno fare il giro della città e il ferry boat... per 49 dollari per 2 giorni veramente onestissimo con tutti i giri che ho fatto. salgo sul bus e mi metto a scattare foto a destra e a manca per manhattan, broadway, times square, etc. poi scendo e faccio un pezzo a piedi per andare a ground zero, poi mi avventuro in wall street per vedere la borsa, e mi dirigo verso il secondo bus che mi farà fare il giro di brooklyn (collegato a manhattan dal ponte delle cingomme) bello ma sono stanchino e mi addormento sul pulmann... si è fatto pomeriggio ed è ora di tornare a penn station per prendere un treno che mi porti a Mineola, dove mi aspetta uncle george, un amico del mio babbo che mi ha visto da quando sono piccolo, e che vive qui da una decina di anni stabilmente... diventato famoso fra qualche amico dell'ufficio per la frase "alessandro, come va a figa?".... devo dire che la mia voglia di vivere all'estero si era sviluppata già da piccolo, quando giorgio mi portava le monete dagli stati uniti (che 20 anni dopo ho usato appena arrivato qui)... faccio una doccetta veloce e andiamo a cena... mi annuncia che vuole bere un bicchiere di più e quindi io sono l'autista stasera. guido la sua golf V5 (pensate, dal 1979 ne ha cambiate 22!!!)... bella macchina ma nulla a che vedere con la potenza di jedda... uncle george ha il modo di fare tipico dell'italiano che vive all'estero... chiacchierone e divertente, il suo cavallo di battaglia è "maybe you remember my cousin Christofer... Christofer Columbus"...si non è un granchè ma mi piace il suo modo di fare friendly... insomma, fra una sigaretta e l'altra e conversazioni veramente di bassissimo livello intellettuale, finiamo cena, e uncle george ha bevuto 2 bicchieri di vino bianco... ed è bello storto come promesso.
Nanna e dopo colazione da starbucks torno a penn station new york, dove faccio il tour sempre con il bus della zona di central park, harlem, etc. poi vado a prendere il battello che mi porta sotto la statua della libertà e al ritorno è tempo di prendere il treno di nuovo per tornare in new jersey per questo corso... ed eccomi qui.
Unico episodio divertente, ieri sera ci hanno portato a mangiare
in un ristorante italiano (tralascio ogni dettaglio su come hanno rovinato la nostra cucina)... esco a fumare una sigaretta ma sulla porta c'è una coppia che mi chiede un tavolo per 2... ma che ho la faccia da italiano io?!?!!?!?
Bella città molto color mattone e specchi, ma questa mela è troppo grande per i miei gusti...
uncle george VOTO 10

giovedì 16 agosto 2007

Torkio va al College of Marin

... si si si signori, il vostro beneamato, sovvenzionato dalla ditta (950 dollari circa per 4 mesi di corso... stikka...) dovrà frequentare da lunedì 20 agosto a dicembre un corso di English as Second Language 73, per imparare a scrivere bene... si, ora scrivo in inglese, ma la costruzione delle frasi è quella italiana, cicerioniana se vogliamo definirla meglio. già comprato i libri (3) e per fortuna sono pieni di figure :-))))) c'ha studiato anche robin williams in sto college

chi si aspetta roba da Porky's 1-2-3-4 si sbaglia di grosso... il sottoscritto dopo 8 ore di lavo
ro il lunedì e il mercoledì dovrà frequentare le lezioni dalle 18.40 alle 20.30, e poi fare i compiti a casa gli altri giorni come un bravo scolaretto...

almeno ho qualcosa da fare dopo il lavoro... in settimana è la muerte... possiamo far mica sempre ballare il macaco qui...

mercoledì 15 agosto 2007

Lake Tahoe

Si lo so, una settimana di ritardo nel raccontarvi questo weekend e' troppa...
Dopo un weekend saltato la settimana prima a Lake Tahoe perche' l'amica che mi aveva invitato alla sua festa ha cambiato idea... ma che gentile... all'americana proprio... io e gabri decidiamo di battercene la ciolla e organizzarcelo per i fatti nostri il nostro weekend a lake tahoe.
Camera prenotata in motel di south lake tahoe, pieno di benza alla jedda, sv
eglia puntata alle 5,15...
partiamo piu' o meno in tempo... e al ritmo delle canzoni bluegrass dei Dillards (ormai sono app
assionatissimo di questa country music) jedda macina miglio dopo miglio... verso le 8 ci fermiamo da Denny's, catena di ristorazione, una delle 1200 di qui, a fare colazione... c'ho proprio voglia di una bella ciambella, penso...
si, sono a dieta, ma sto weekend mi lascio un po' andare... e se il buongiorno si vede dal mattino... colazione con uova, prosciutto, fragole, pancake, e succo d'arancia... e via... si riparte appesantiti...
passiamo nei posti della famosa corsa all-oro, l'el dorardo (non il cinema), carson, vediamo i fiumi dove probabilmente 200 anni fa la gente cercava la fortuna...
scavalcato il passo ci si apre davanti uno
spettacolissimo lago, con monti bellissimi dietro... e la strada e' tutta curve... divertente, proprio dove gli americani non sanno guidare... a loro basta pestare il pedale sul dritto..
arriviamo al motel, e realiz
ziamo che la camera non e- male, anche se le condizioni igieniche non e- che sono proprio fantastiche, ma fa uguale... piu' che sporco e' tutto un po' sgarrupato... battezzo il bagno, mi metto il costume e andiamo... affittiamo i kayak... gabri ci sa gia' andare mentre per me e' la prima volta... passo 1 ora e 20 a rincorsa, con le onde contro e il vento che mi impedisce di proseguire... provo a godermi lo spettacolo, praticamente e' come essere al mare ma non c'e' l'orizzonte... remata dopo remata arrivo sulla spiaggia... ci riposiamo un attimo, facciamo qualche foto e si ritorna... con il vento a favore sta volta...
in pratica il percorso fatto in 1 ora e 20 all'andata diventa 20 minuti al ritorno...

stanchi ma soddisfatti andiamo a mangiare qualcosa e chiediamo quali sono i posti troppo giusti del loco... veniamo indirizzati verso un bar sulla spiaggia dove c'e' un sacco di gente, facciamo due parole con qualcuno ma dura poco... ci andiamo a brasare in spiaggia... motel, doccia, cena...
dopo cena bastano pochi passi per varcare il confine con il nevada e trovare 2/3 casino'... prima volta per noi in un casino', qui si pronuncia senza accento ma non vorrei creare equivoci... grande, caciarone, pieno di luci e colori e di gnocca che cerca il grano... ma per noi torta di riso... finnnita... quindi dopo aver perso qualche dollaro alle slot machine senza senso (quando mi alzavo si sedeva semp
re qualcuno al mio posto, devo aver fatto la figura del pollo di turno) ci mettiamo a giocare come ossessi al videopoker, e qui qualche dollaro dura un po' di piu'... birretta della buonanotte e nanna.
sveglia decente verso le 9, colazione decente da starbucks, e affittiamo una moto ad acqua per un prezzo immondo... quindi decidiamo di prenderne una in due e fare un po- per uno... e all-urlo di "torkio spacca tuttooooo" me la guido a bomba sul lago... mentre quando guida gabri subisco passivamente le onde e gli schizzi gelati... alla fine di ogni turno ci buttiamo in ac
qua... ed e' calda di quella di mare...
Lassiamo un po- in spiaggia e dopo pranzo andiamo a fare una camminata costeggiando dei laghi satellite di Lake Tahoe... mentre quest'ultimo e' colonizzato e pieno di strutture turistiche, questi altri laghi sono incontaminati e selvaggi. mi e' sempre costata molta fatica camminare nella mia vita e non l'ho mai fatto volentieri... ma mi sono sempre sforzato a farlo... e il passo del boy scout si vede ancora... mi prendo anche qualche momento di cammino da solo, per fare un po' il punto della mia strada, quelli dove senti solo il vento e il rumore dei tuoi passi e puoi pensare... e ho pensato alla mia famiglia, a i miei amici, ho fatto un po' di verifica su come stanno andando le cose qui, su come vorrei che andassero, i miei progetti.... insomma.. boy scout una volta, boy scout per sempre....
cena al ristorante hawaiano dove apprezziamo deliziosi taco di pesce e si torna verso casa... con un' oretta di allungo per portare gabri a menlo park...
insomma... direi soldi spesi bene in sto weekend $$$$

domenica 22 luglio 2007

Torkio C'èèèèèèèèèè

Dopo la breve ma intensa "vacanza a casa" (grazie di cuore a tuttissimi per le dimostrazioni di amicizia e naturalmente alla ormai famosa Zia Patrizia per la sua rinomata Bomba, ricetta segreta, non chiedetemela) fremo per questo evento , questo grande evento... la motogp a Laguna Seca.
Dopo un venerdì sera in cui si è fatto le quattro con Gabriele a casa del mio amico Sylvan (non il mago) e con altra gente e con tato di insulti di un poveraccio che rientrava alle 4 del mattino da una nottata di lavoro e si è trovato la mia macchina davanti al suo garage ed è stato costretto a parcheggiare a mignotte, dopo un sabato a Stinson Beach con vento
che solleva sta sabbia che non da pace, dopo un sabato sera di nuovo in giro fino alle 2 e mezza con Shri e sua amica, punto la sveglia alle 5 e 15, ma si, mi faccio 2 orette di sonno... ovvio suona la sveglia e io mi giro dall'altra parte.... mi risveglio alle 6.40... in ritardo sulla tabella di marcia ma kissene... mi preparo... ed esco eccitatissimo per andare al mio primo gp...... flash.... mi sono chiuso fuori di casa e le chiavi sono dentro... santifico le feste per qualche minuto... poi decido di andare, in qualche modo farò, penso io... piuttosto sfondo una finestra e entro... viaggio di 2 orette e mezza che filano lisce miglio dopo miglio e arrivo al parcheggio a Marina, 5 miglia da Laguna Seca, dove i bus shuttle devono portarmi sul tracciato.
Dopo pochi minuti conosco Francesco, Daniela e Manuela, tre ragazzi che vivono sparsi qui nella baia di San Francisco e mi aggrego a
loro. Ci avviciniamo al tracciato e si iniziano a sentire i primi scarichi rauchi che sfecciano sul tracciato.Prima meta Ducati Island dove Francesco mi presenta un suo amico, possessore del Monster tigrato... Poi me la gironzolo un po' da solo alla ricerca di moto estremizzate, e ne trovo davvero molte... insomma la customizzazione sulle Harley uno se la aspetta... ma che uno spenda un sacco di soldi per scempiare una R1, come vedete nelle foto, proprio non me lo aspettavo...
tra un giro e l'altro è
l'una ed è tempo che vada a prendere posto... posto in tribuna sul rettilineo del traguardo... quello da 300 all'ora... di fronte ai box e a un bel maxischermo e al podio... mi si siede vicino un molestissimo americano di Santa Barbara, simpatico eh ma molesto... ma decide di foraggiarmi, quindi anche se dopo ogni sorpasso per la gioia mi abbraccia me lo faccio andare bene. Chicca della giornata... per gentilezza il suo amico barbone mi da 2 robi verdi e soffici... mi sembran quelle caramelle spumose e me ne metto uno in bocca... erano tappi per le orecchie... che belina che sono... meno male che erano nuovi e puliti...
Parte la gara con un frastuono incredibile e quando mi sfrecciano davanti mi si rizzano i peli su tutto il corpo (eh ce n'è...), fra un abbraccio e l'altro di entusiasmo i giri da 32 diventano zero e la gara finisce... premiazione e scappo... voglio vedere un po' 2 pieghe... e allora attraverso il tracciato e mi dirigo verso la collina che dietro nasconde il cavatappi... inizia la gara della superbike americana e mi straluccicano gli occhi per i piegoni che fanno, con sti motori tirati fino all'ultimo... da vedere molto più divertente della motogp, molti più sorpassi...
finisce la gara e me ne torno verso il pulman... dopo un po' di attesa posso salire e si va.... ma noooo, incidente sulla strada, macchina accartocciata, tipa per terra... arrivano 2 moto della polizia, 2 ambulanze, un elicottero, 3 macchine della polizi
a 2 due furgoni dei pompieri... mi sembra francamente troppo...
dopo un bel po di attesa e coda finalmente torno alla macchina, dove mi aspetta un ritorno lungo ed estenuante fatto di code e americani che sanno guidare solo sul dritto... ma ho il piano di battaglia... ricordate? al momento sono sempre chiuso fuori di casa... il piano è: vado dalle vic
ine, chiedo un cacciavite, smonto una zanzariera, e entro dalla finestra sennò la spacco e entro lo stesso... corsa contro il tempo, le vicine vanno a dormire presto... non posso bussare troppo tardi... arrivo, suono, mi apre Janie... le spiego, e le chiedo un cacciavite... le mi prende per il culo e mi da il cacciavite... ma arriva l'inatteso... Shannon, l'altra vicina, quella più schizzinosa delle 2, senza dire nulla esce scalza di casa, e si dirige verso la finestra del mio bagno... con naturalezza leva la zanzariera, apre la finestra che per fortuna non avevo bloccato... prende una sedia ed entra... sorridente mi apre la porta di casa... Dio benedica quella ragazza...
ed eccomi qui... stanco, soddisfatto e con la faccia bruciata dal sole...
qualche video della giornata, oltre alle foto nel nuovo album:
la partenza della motogp
il cavatappi 1
il cavatappi 2
dopo il cavatappi
curvone

domenica 24 giugno 2007

The LGBT pride


regola numero uno: se ti senti toccare il culo non è detto che ti vogliano fregare il portafoglio

... aspetto questo evento da qualche settimana... l'anima di san francisco è qui... la mattinata inizia con la mia vicina di casa shannon che mi avvisa che la tele ha detto che sono attese circa un milione di persone a questo evento... e che forse avrò problemi di parcheggio... e invece dopo essere stati superati da un gruppo di motocicliste sicuramente lesbiche sulle harley che facevano rombare i motori in galleria troviamo un parcheggio veramente vicino a market street, dove ci sarà la parata, sfruttando l'abilità genovese di parcheggio con 2 cm davati e 2 dietro (qui se non hanno un metro davanti e uno dietro è troppo stretto per loro)... e si va... all'inizio un po' sconvolto da uomini con i pantaloni di pelle e le chiappe di fuori, e stand di associazioni gay, uomini per mano, donne per mano, travestiti, transessuali... insomma parliamoci chiaro... come mentalità per questa cosa noi italiani siamo indietro di almeno 30 anni... sicuramente non è un bene, ma non è nemmeno poi così male... se alcuni valori poi vanno a perdersi...
la parata è pittoresca e colorata, festosa, piena di musica... sfilano non solo le associazioni normali che rivendicano ill diritto al matrimonio, ma anche l'associazione dei poliziotti, degli spazzini, dei pompieri, ci sono "famiglie" con i bambini (e qui a me si solleva il punto interrogativo), le varie autorità politiche, insomma la parata dura 4 orette buone... veramente un'aria strana... il fondo della parata è la parte più trasgessiva con i tipici baffoni pelosi vestiti di pelle, ragazzi supermuscolosi, ragazze seminude, i transessuali, sado maso...
finisce la parata e la grande folla si riversa per le vie limitrofe, con stand ed almeno sei palchi che suonano diversi tipi di musica... mi sento a volte anche strano per non esserlo, in fondo qui i diversi siamo noi "normali"... io e gabri parliamo un po' più seriamente di quello che stiamo vedendo... si... è tutto esagerato, gonfiato, volutamente trasgressivo esposto pure oltremodo... ma ci rendiamo conto di una cosa mentre vediamo una affollata pista da ballo che suonava una musica lenta... che si vogliono bene, e questo è molto bello... anche se è disgustoso vederli baciarsi, è disgustoso vedere uomini travestiti e ragazze che provano a farsi crescere la barba... giornata strana, sicuramente qualche pensiero me lo ha lasciato soprattutto per come ho sempre considerato quelle persone diverse... e invece seppur contro natura si vogliono bene davvero e questo mi ha colpito... oltre ad aver rafforzato l'idea che me piaxe a' mussa... :-)

The BeerOlympics

Credevo esistessero solo nei film questi eventi, invece eccomi catapultato in questo evento... una casa, 40 persone che trincano birra divise in squadre, un gruppo che suona, personaggi strani come l'australiano qui di fianco, persone vestite a tema da antichi greci, giochi da gonfioni: tipo una staffetta alla fine della quale dovevi sgolarti un portare una lattina di birra e poi portarne una piena su una paletta da cucina affrontando un piccolo percorso (ho ottenuto una medaglia in questo con la mia squadra), il lancio delle palline nei 6 bicchieri avversari e se facevi centro l'altro beveva, stessa cosa con il lancio a rimbalzo del quarto di dollaro... si rumoreggia , si balla per 50 volte eye of the tiger, il gruppo sembrava sapesse solo quella... e come nei migliori film americani arriva la polizia che minaccia di arrestare tutti se non avessimo smesso... e allora la festa si sposta in un bar lì vicino... beviamo ancora qualcosa ma dopo l'1 e mezza non servono più alcolici e allora si torna a casa... siccome sono (quasi) responsabile smetto di bere prima degli altri per essere pienamente in grado di guidare... e faccio bene... dopo il golden gate bridge una macchina è di traverso sulla mia corsia dietro una curva e ho la corsia vicina a me impegnata da un'altra macchina vicina quindi non posso scansarla e allora freeeeeeeeeeena... tutto bene, mi congratulo con me stesso per il mio stato di riflessi, ci fermiamo al 7eleven per un burrito osceno alle 2 del mattino e si arriva a casa... sonno... e possiamo dormire solo poche ore... c'è la parata.... e non possiamo perderla... che serata impegnativa :-)

domenica 17 giugno 2007

Ooooh my goooodness...

... è arrivato Gabri, si fermerà 3 mesi, e ha portato l'estate, non solo a livello climatico ma anche nella voglia di divertirsi del sottoscritto...
venerdi sera siamo andati a Pacifica con Sylvan (francese) Shri (indiano) e Eunsoo (coreana) tutti amici della pallavolo, nella casa sulla spiaggia di una ragazza amica di un amico della coinquilina di Eunsoo... insomma ognuno ha sparso la voce, al party credo di fossero sulla trentina di persone, la padrona di casa mi ha detto che non ne conosceva p
iù di 10...
peccato la famosa nebbia di san francisco ci abbia impedito di goderci il sunset...

bello, ognuno è benvenuto, si parla, ognuno con il proprio bagaglio di esperienze, si beve, si sta attorno al fuoco e ci si affumica, ma non si può fare tardi... sabato si va a Santa Cruz con colleghi di gabri a provare a surfare... sono emozionatissimo e un po' spaventato per questa nuova cosa...
Sabato mattina si parte da casa mia (gabri ha dormito da me e ne è uscito illeso) e si va a prendere Eric, un gigante del minnesota,
e si va inizia il viaggio... il tempo è un po' uno schifo... molto uno schifo con sta nebbia... ma a santa cruz il tempo è bello e dopo un burrito andiamo in spiaggia e... niente onde... non si può provare il surf... aspettiamo altri 3 colleghi di gabri che arrivano con un ritardo mostruoso... affittiamo 3 tavolette per surfare sul bagnasciuga e ci proviamo... divertente non entusiasmante non essendone capaci... e allora sfodero la mia palla da beach volley ormai inseparabile e giochiamo per ore.... ovvio ero di schiena e mi sono un po' bruciacchiato... gabri era di fronte e ha la faccia viola... giro sul lungomare nel parco divertimenti, si torna a casa...
domenica mattina mi sv
eglio di buon ora e vado a giocare a pallavolo nel golden gate park con questi ragazzi e ragazze un po' da ovunque e con cui mi diverto molto, una ottima atmosfera una partita dopo l'altra... dalle 11 alle 4 del pomeriggio... mi piace la pallavolo perchè come mi ha sempre detto papà con le mani sono meglio che con i piedi... e sta gente è molto simpatica...
prendo la macchin
a per andare alla festa in piazza che c'è a north beach (quartiere italiano), dopo aver recuperato gabri e aver aspettato shri... insomma arriviamo alle 18 e la festa sta finendo... birretta e vado a casa... felice per un weekend intenso...